È ufficialmente uscito The Ancient Gods Parte 2: secondo DLC di Doom Eternal che riprende da dove ci eravamo interrotti in quello precedente senza esitare troppo a gettarci nella violenza senza eguali a cui siamo abituati.
La struttura di questa campagna è, similmente a The Ancient Gods Parte 1, composta da tre livelli principali seguiti dalla battaglia contro il boss finale, con la differenza, però, che non sarà presente alcun Cancello Slayer o Evento segreto, rendendo facoltative anche alcune arene per facilitare il percorso ai completisti più inesperti.
LEVEL DESIGN
Le mappe hanno ambientazioni che rimandano più ad un’umanità a lungo abbandonata e ormai invasa dalla vegetazione, con alcuni tratti che comprendono elementi fantastici, per riprendere il classico tema demoniaco verso la fine.
I livelli danno la sensazione di essere più aperti lasciando più libertà di movimento, talvolta però non necessaria in combattimento a causa della distribuzione dei demoni che spesso non incentiva a sfruttare la composizione dell’ambiente circostante per coprirsi, in quanto per molte situazioni basterà concentrare il fuoco sul gruppo di nemici più accumulati in quel momento e raccogliere le risorse lasciate a terra per rifarsi del danno subito.
Inoltre sono state aggiunte molte più sezioni platform, con un particolare aumento di quelle in cui dovremo colpire interruttori in volo, unite a parti che sfrutteranno una nuova meccanica che vedrà l’utilizzo del gancio della Doppietta per essere superate.
Infine, per quanto riguarda la struttura dei livelli, hanno subito un cambio anche le arene con l’introduzione degli Eventi Escalation, ovvero combattimenti che non partiranno più in automatico una volta entrati nell’area, ma che dovranno essere avviati manualmente per superare una prima ondata obbligatoria che ci sbloccherà un potenziamento, e una seconda volta per affrontare un’ondata facoltativa più complicata che ci premierà con un oggetto estetico.
NEMICI
Incontreremo tutti i nemici già precedentemente introdotti, con l’aggiunta di sei nuovi demoni che ci renderanno la vita più complicata e che ci richiederanno un’attenzione particolare, dato che la presenza nell’arena di alcuni di questi avrà un pesante impatto sulla scelta della strategia da adottare.
In questo DLC, come anticipato dalla scelta della difficoltà, saranno presenti molti più nemici con maggiore frequenza di quelli più piccoli, causando però situazioni in cui ci si incastrerà facilmente con essi senza permetterci di saltare o correre via, costringendoci quindi di ricorrere al fidato BFG9000 per liberarci. Per affrontarli al meglio però, come rimpiazzo per il Crogiolo, ci verrà affidato il Martello delle Sentinelle, una nuova arma potenziabile che stordirà chiunque entro una certa area generando munizioni e amplificando il rateo di caduta di vita e di armatura in base al debuff applicato ai nemici prima di stordirli.
DIFFICOLTÀ
La difficoltà è sempre il punto più controversiale quando si parla di qualsiasi titolo Doom, soprattutto a seguito di tragici eventi passati riguardanti giornalisti videoludici, quindi prima di parlarne vorrei premettere che la mia opinione si baserà su una sessione di gioco ad Incubo completa di collezionabili al 100%, come è stato per il gioco base e per The Ancient Gods Parte 1.
Rispetto alla campagna principale, questo DLC ha ricevuto decisamente un incremento di difficoltà, ma l’assenza di Cancelli Slayer e di Eventi segreti, insieme al Martello della Sentinella che fornisce un aiuto incredibile a tenere sotto controllo un grande numero di nemici e contemporaneamente recuperare vita, armatura e munizioni, riduce drasticamente la complessità del gioco.
Un altro grosso fattore è che, a differenza di The Ancient Gods Parte 1, non si è forzati ad imparare come affrontare nemici ardui grazie alla presenza di molteplici di essi nello stesso campo e con più variazioni attraverso i livelli, presentandoci invece situazioni quasi uniche in cui li affronteremo, senza quindi obbligarci a capire come migliorare contro determinati avversari per semplificarci le battaglie future.
In conclusione completare The Ancient Gods Parte 2 non è affatto una pessima esperienza, rivelandosi anzi, anche se per poche ore, molto piacevole, divertente e per assurdo rilassante considerando il titolo di cui si parla, facendo quindi valere il suo peso in oro. Tuttavia se ciò che si cerca è una sfida e si è disposti a mettere da parte la sequenza di eventi nella storia, converrebbe giocarsi le due parti del DLC nell'ordine inverso, in modo tale da, nonostante i pesanti nerf alla prima parte, avere una curva di apprendimento che riprende da quello che si ha imparato con la campagna principale, salendo gradualmente di difficoltà.
Per ulteriori approfondimenti sul lato narrativo dell'ultima fatica di Id Software, vi invitiamo a tenere d'occhio le nostre pagine questa domenica: è in arrivo uno speciale della serie “Il Viaggio dello Slayer” che analizzerà a fondo i nuovi elementi arrivati con questo capitolo finale!